Marco Chinicò

Milano (MI): "I nostri animali non sono beni mobili": il grido animalista in Piazza San Babila

C’era una volta Marina Ripa di Meana. Compianta regina dei salotti e della movida romana, opinionista televisiva, scrittrice, e mamma della conosciutissima attrice Lucrezia Lante della Rovere. Soprattutto una guerriera nel momento di scendere in piazza per difendere e perorare la causa dei nostri animali. Il suo grido di battaglia fu: “donne, non comprate più le pellicce”. Storica resta la sua campagna contro la produzione di pellicce con la pelle di foca. Ora, questo grido è portato avanti da diverse associazioni animaliste. Una grido che si è ripetuto anche oggi, durante una fredda, ma soleggiata domenica meneghina, nel cuore di Piazza San Babila. Carolina Sala, una delle leader e Presidente della Task Force Animalista, a chiare lettere chiede una riforma della costituzione e una riforma del codice civile, ancora fermo al lontanissimo 1942, e con norme che classificano gli animali appartenenti ai beni mobili. La peggiore delle contraddizioni giuridiche presenti; si parla e si cerca di combattere i fenomeni di violenza sugli animali, le lotte clandestine tra essi, di strappare diverse razze ad una vita in cattività: si vuole invitare, in particolare, a bandire dalle nostre tavole paté de foie gras, e salmone, prodotti da allevamenti non proprio compatibili con i principi di rispetto e tutela della dignità animale. Il tutto avviene mentre alcune case di moda non hanno mai smesso di produrre pellicce e visoni di ogni tipo. La Presidente Sala, a nome di tutta la Task Force, ci spiega esattamente cosa chiede e vorrebbe in concreto.

16-01-2022 20:39 | Milano (MI)